Viaggio negli Stati Uniti d'America 5-Las Vegas: Torna al menù di sezione


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Stati Uniti d’America



5. Las Vegas

Che frenesia, siamo pronti a partire e a lasciare Los Angeles, ma l'appuntamento alle 11.00 AM ci lascia un po' di tempo per un'ultima passeggiata e per un po' di shopping tra i negozietti di Venice Beach, sulla riva dell'oceano Pacifico.

Quando pronti a partire, con una carovana di 3 auto ci mettiamo in viaggio, destinazione il Nevada, vi giungiamo nel pomeriggio dopo un viaggio che ci ha visto transitare in alcune zone pre-desertiche e dopo una pausa nel caldo ventilato per il pranzo.

Arrivati a Las Vegas, poco dopo raggiungiamo l'hotel che nel frattempo aveva anche cambiato nome, ad ogni modo ci sistemiamo in camera ed eccoci tutti a fare un salto in piscina.

Segue la cena e la visita alla famosa strip, Las Vegas Boulevard, siamo a due passi dal Caesar Palace e da li andiamo verso il Paris, che offre alla vista una replica della torre Eiffel "quasi" a grandezza naturale. Decidiamo di entrare nel casinò e tale è la sorpresa... siamo all'interno di un edificio e sembra di girare per un quartiere della Ville Lumière.

Usciamo estasiati e ci buttiamo d'impeto verso il Bellagio, in tempo per ammirare il gioco delle sue fontane, quindi una cavalcata verso il Mandalay Bay, entriamo, ma l'ambinete è dispersivo, ne usciamo subito, è diventato tardi, prendiamo un taxi e torniamo in hotel, il primo giorno a Las Vegas è finito quando ormai le lancette dell'orologio ci dicono che il secondo giorno è già cominciato.


...


Sveglia sul tardi, abbondante colazione e mattinata, complice il caldo che tocca i 43-45 °C, spudoratamente in piscina.

A mezzogiorno ci organizziamo per andare a mangiare, decidiamo di andare al Circus Circus, mangiamo paurosamente tardi e il pomeriggio lo passiamo nella "sala giochi" del Casinò, sembra di essere a Disneyland c'è di tutto, anche le montagne russe e corsi d'acqua, in un'ala dell'hotel/casinò, rigorosamente al chiuso.

Usciti ci stacchiamo dal gruppo per andare a fare un po' di compere e quindi andiamo a cenare.

Nel dopocena visitiamo la parte della Strip non vista ieri, in tempo per assistere ad un'enorme eruzione vulcanica e alla rievocazione di Pirati dei Caraibi, ma a causa della calca decidiamo che lo spettacolo non merita la nostra attenzione e torniamo indietro; decidiamo di visitare il mitico Caesar Palace ma una volta entrati nel casinò e visitata la parte in finto neoclassico sino alla fontana degli Dei, cerchiamo di uscire, ma quasi tutte le uscite con la scritta "Exit" portavano un cartello in cui si avvisava che non si trattava di uscite, se non di sicurezza, collegate ad allarmi; ripercorriamo i nostri passi verso il punto in cui siamo entrati, ma da li non si esce; spazientiti chiediamo un po' in giro finchè un signore non ci indirizza all'uscita verso Las Vegas Boulevard.

Usciamo e ci ritroviamo in un intricato dedalo di tracciati pedonali per cui per attraversare la strada ci vuole quasi un quarto d'ora. D'altronde l'America è una nazione dagli ampi spazi e le proporzioni sono significative, anche qui come già a Los Angeles, la visita a piedi è quasi un'utopia, soprattutto con due bambini al seguito. Si camminava anche per 15-20 minuti avendo sempre lo stesso hotel sul fianco, se la nostra meta era solo tre isolati più in là, significava un'ora di cammino... vi lascio immaginare le distanze.

Stanchi facciamo ritorno all'hotel. è ormai notte. Si va a nanna nella consapevolezza che domani si cambia stato, un'altra volta.

Si va a Flagstaff, Arizona.



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19 aprile 2008
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